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REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito http://www.repubblica.it/2009-01-12 Indagine IPR Marketing per il Sole 24 Ore sugli amministratori locali Premiati i primi cittadini di Torino, Verona e Reggio Calabria Chiamparino, Tosi e Scopelliti Ecco la terna dei sindaci più amati In testa tra i governatori c'è il siciliano Lombardo. Crolla la Campania <b>Chiamparino, Tosi e Scopelliti<br/>Ecco la terna dei sindaci più amati</b> di MATTEO TONELLI ROMA - Tre sindaci con il gradimento alle stelle. E due presidenti siciliani, uno della regione e uno provinciale, che guidano le rispettive classifiche. L'indagine IPR Marketing per il Sole 24 Ore vede il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, quello di Verona, Flavio Tosi e quello di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti toccare quota 75%. Staccando di gran lunga i colleghi. Buono anche il risultato del governatore siciliano Raffele Lombardo e del presidente catanese Giuseppe Castiglione. Dati che Antonio Noto, direttore di IPR Marketing vede legati tra di loro da alcune caratteristiche comuni: "Un forte senso di appartenenza e di radicamento nel territorio, la capacità di intercettare trasversalmente le attese dei cittadini e, talvolta, di saldare gli interessi di blocchi sociali tradizionalmente anche molto distanti tra loro ad efficaci strategie di policy". I sindaci. La vetta dei primi cittadini la conquistano in tre. Per Chiamparino, eletto dal centrosinistra nel 2006 a Torino, il 75% è un passo avanti di due punti percentuali rispetto allo scorso anno e di quasi dieci punti in più rispetto al giorno dell'elezione. Accanto a Chiamparino si piazzano due sindaci di centrodestra: Tosi a Verona e Scopelliti (al secondo mandato) a Reggio Calabria. Il dato del primo cittadino veronese colpisce. Eletto con il 60,7% nel 2006, Tosi balza al 75% con un incremento del 14, 3% rispetto al giorno delle elezioni. Ma anche Scopelliti può sorridere di un'ascesa costante che l'ha portato al primo posto. Quarta piazza per Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno in quota centrosinistra. Lo scorso anno era lui a guidare la classifica. Quest'anno, invece, scenda dal podio, anche se il 70% resta un risultato più che positivo. Scorrendo la classifica salta agli occhi l'assenza di grandi città (esclusa Torino) nelle prime posizioni. Per trovare Milano si deve arrivare al 30 posto, con Letizia Moratti che inverte decisamente la tendenza dello scorso anno e guadagna cinque punti rispetto alle elezioni, superando il 50% (57%). Ancor più in basso Roma (34esima) dove il consenso di Gianni Alemanno (56%, +2,3%), cresce rispetto alla vittoria elettorale. Male invece Firenze con Leonardo Domenici, eletto nel 2004 e poi confermato nel 2007 dal centrosinistra, che scende di 5 punti rispetto allo scorso anno. Spostandoci di cento chilometri a Nord ecco arrivare Bologna. Sergio Cofferati, l'ex segretario della Cgil, che ha recentemente annunciato la volontà di non ricandidarsi per passare più tempo in famiglia, perde circa 6 punti dal giorno delle elezioni. Crollo atteso per Napoli. Il capoluogo campano si piazza all'ultimo posto della classifica. Travolta dall'emergenza rifiuti e dallo scandalo che ha colpito la giunta, il gradimento di Rosa Russa Iervolino, eletta nel 2006 dal centrosinistra, si sgretola. Il 39% di oggi è in calo del 18% rispetto al giorno dell'elezioni, e del 12% rispetto allo scorso anno. I presidente di Regione. I primi tre governatori sono del centrodestra. Davanti a tutti si piazza il governatore siciliano Lombardo. Eletto nel 2008 con l'appoggio del Pdl e dell'udc, il leader autonomista consolida il suo primato e si piazza a quota 67% ((+1,6% rispetto alle elezioni). Immediatamente alle sue spalle il lombardo Formigoni che, eletto nel 2005, aumenta di 10 punti il suo gradimento, piazzandosi al 66%. Dietro di lui il veneto Galan (58%) che rispetto alla vittoria del 2004 guadagna il 7,4%. Per trovare la prima esponente del centrosinistra bisogna arrivare alla quarta piazza: tocca al Presidente dell'Umbria Maria Rita Lorenzetti (56%, in calo sia rispetto allo scorso anno, sia rispetto alle elezioni del 2005). Un punto percentuale in meno per Vasco Errani dell'Emilia Romagna (quinto a 55%), mentre la piemontese Mercedes Bresso del centrosinistra, sale al 53,5% guadagnando due punti e la settima posizione. Cala invece il gradimento del toscano Claudio Martini (52% dal 54% di un anno fa) mentre sono in ripresa sia il comunista pugliese Nicky Vendola (+ 3,5% rispetto al 2007) sia il laziale Piero Marrazzo (49%). Anche per quanto riguarda le Regioni la Campania conferma il momento nero. Il presidente meno amato è Antonio Bassolino del centrosinistra: eletto con il 61% nel 2005, scende al 39%. Perdendo 14 punti percentuali rispetto allo scorso anno. I presidenti di Provincia. Il primo posto va al catanese Giuseppe Castiglione che si mantiene ben oltre il 70% (72%). Alle sue spalle, altri due siciliani eletti nel 2008: Nanni Ricevuto a Messina e Nicola Bono a Siracusa: entrambi al 68%. La quarta posizione se la dividono il palermitano Giovanni Avanti e il cosentino Mario Gerardo Oliverio (l'uncio del centrosinistra nelle prime piazze). Crolla, nonostante il 60% (+ 3,9% rispetto alla vittoria del 2004) il leader dello scorso anno, il parmense Vincenzo Bernazzoli. Tra le grandi province, Bologna con Beatrice Draghetti è al 26° posto, mentre Nicola Zingaretti a Roma guadagna un punto (52,5%) rispetto alla recente vittoria. Chiudono la classifica, entrambi a 42%, il tarantino Giovanni Florido (42%) e il chietino Tommaso Coletti. (12 gennaio 2009)
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L'UNITA' per l'articolo completo vai al sito http://www.unita.it2009-01-12
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il SOLE 24 ORE per l'articolo completo vai al sito http://www.ilsole24ore.com2009-01-12 Le pagelle dei sindaci: vincono Chiamparino, Tosi e Scopelliti di Gianni Trovati commenti - |Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci 12 gennaio 2009 GOVERNANCE POLL 2008 Guarda tutte le classifiche del gradimento dei sindaci, presidenti di regione e di provincia Effetto luna di miele, i politici siciliani al top del gradimento Il distacco dalle "logiche romane" deve essere chiaro e rivendicato, anche quando è solo apparente e qualche volta nasconde ambizioni che volano direttamente nei palazzi ministeriali. E la polemica con il "centro", sotto forma di Governo, di coalizione o di segreteria di partito, va riaccesa spesso, senza dimenticare di indirizzarla anche verso la propria parte politica. La nuova edizione del Governance Poll offre un vademecum chiarissimo agli amministratori locali che vogliono salire sull'ascensore del consenso. E mostra una bocciatura altrettanto limpida per chi guida Giunte invischiate nella nuova ondata giudiziaria che si è concentrata sui Governi locali. Vedi alla voce Napoli, dove il sindaco Rosa Russo Iervolino e il presidente della Regione Antonio Bassolino sono i primi amministratori locali a scendere sotto il 40% nella storia della rilevazione, dopo aver dilapidato un favore che nei tempi migliori veleggiava a ben altri livelli. A coabitare sul primo scalino del gradimento elettorale, con un favore record tributato loro da tre cittadini su quattro, sono personaggi molto diversi, che mostrano quante siano le applicazioni pratiche possibili del vademecum. C'è quella della new entry in vetta, il sindaco di Verona Flavio Tosi, della Lega, che guadagna 15 punti dall'anno scorso (e 14,3 dal giorno delle elezioni) con una politica che non lesina la repressione (dalle prostitute, che ora il sindaco vuol inseguire fin nelle case, a chi mangia o sparge rifiuti nel salotto buono intorno all'Arena) e rivendica più risorse in nome di un federalismo fiscale spinto. Soldi e sicurezza, insomma, in una versione gridata (anche troppo, secondo la Corte d'appello di Venezia che l'ha condannato a due mesi, con pena sospesa, per una campagna anti-rom che ha superato i confini della legge Mancino). Impossibile trovare atteggiamenti simili in Sergio Chiamparino, puntuale sul podio in ogni edizione del Governance Poll, che da buon piemontese non abbandona mai l'understatement, ma nemmeno il puntiglio sui temi che gli stanno a cuore. Che anche per lui trovano una sintesi parziale ma efficace nelle parole d'ordine del federalismo e della sicurezza. Sicurezza che domina l'agenda anche dell'altro habitué del medagliere, il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti, che guida anche la classifica dei capoluoghi per il numero delle ordinanze emanate dopo il decreto Maroni. Oltre a Chiamparino, tra i big sorride anche Letizia Moratti, accreditata del favore del 57% dei milanesi (5% in più rispetto al risultato elettorale), e Gianni Alemanno, che con il 56% guadagna 2,3 punti rispetto al giorno delle elezioni. Nel centrosinistra, a far compagnia al successo del sindaco torinese sono poche eccezioni, come il padovano Flavio Zanonato, anch'egli iperattivo sul fronte della sicurezza, e il reggiano Graziano Delrio. Rispetto ai voti ottenuti nelle urne, il 69% dei sindaci di centrosinistra ha perso consensi, mentre nel centrodestra (35 amministrazioni) le pattuglie di chi è in crescita e di chi perde terreno sono quasi equivalenti (16 a 19). Nei dintorni di casa Pd la compagine degli amministratori locali è più numerosa, ma la "questione morale" e le divisioni politiche hanno colpito più duro; e oltre a travolgere le quotazioni della Iervolino con una picchiata degna della crisi finanziaria, hanno assottigliato drasticamente le fila dei sostenitori di Leonardo Domenici, sindaco di Firenze e presidente dell'Anci, che perde 11 punti rispetto al consenso ottenuto nelle urne alla vigilia di una partita elettorale che si annuncia insolitamente aperta per il capoluogo toscano. Impossibile misurare il favore di Luciano D'Alfonso, agli arresti nei giorni in cui Ipr Marketing effettuava le rilevazioni, ma è l'intero centrosinistra abruzzese a essere schiacciato dalla vicenda nata con gli arresti dell'ex presidente Ottaviano Del Turco: come sa il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, che si ferma nove punti sotto il risultato ottenuto l'anno scorso, e il suo collega di Chieti, Francesco Ricci, che rispetto al risultato elettorale ha perso per strada il 18,3% dei consensi. Ma il Pd soffre anche lontano dalle Procure, tanto da occupare nove delle dieci posizioni di coda (l'unico sindaco di centrodestra è Raffaele Stancanelli, alla guida di una Catania in perenne affanno finanziario). A Caserta, oltre all'emergenza rifiuti, hanno dominato le cronache le divisioni della maggioranza, che hanno portato a inizio dicembre il sindaco Nicodemo Petteruti a presentare le dimissioni (ritirate dopo 19 giorni). Addio pronunciato e poi ritirato (ad aprile) anche per Orazio Ciliberti, sindaco di Foggia e vicepresidente Anci, che condivide la terzultima posizione con Rosario Olivo (sindaco di Catanzaro, ex deputato socialista e sottosegretario del Governo D'Alema).
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